Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/145

Da Wikisource.
126 dei fatti de’ langobardi

volontà dei passati duchi, ad abitare fra le mura di Forogiulio, dove stabilì la sede del suo vescovato. Morto costui, fu ordinato vescovo in suo luogo Amatore. Vero è che sino a quel dì i passati patriarchi, non potendo abitare in Aquileja a cagione delle scorrerie dei Romani, aveano stabilita la loro sede non nel Forogiulio, ma in vece in Cormone. La qual cosa spiacque molto a Calisto, il quale era chiaro per nobiltà; cioè che nella propria diocesi abitasse il vescovo col duca e coi Langobardi, e che egli dovesse vivere soltanto in compagnia della plebe. Che più? Costui congiurò contro lo stesso vescovo Amatore, e scacciatolo da Forogiulio, an-

    seguenti. Nelle parti superiori dell’ottagono si vede tirata una linea con quest'epigrafe in caratteri longobardici. --Quos regat Trinitas vera ex aqua et Spu renatus fuerit nisi testante vitam Do quisnon videbit aeternam mysticum baptismate sacrabit veniens xps. hoc in Jordanem nilens piorum patuit regnum tegurium cernites vibrante marmorum scema quod Calisti beati ornabi. -- Sotto li quattro animali poi tenenti un libro, e che rappresentano i quattro evangelisti, si leggono questi versi:
    Hoc Matthaeus agens hominem generaliter implet.
    Marcus ut alta fremit vox per deserta Leonis.
    Jura sacerdotis Lucas tenet ore juvenci
    More volans Aquilae verbo petit astra Johannes.
    Hoc tibi restituit Signald Babtesta Johannes.