Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/38

Da Wikisource.

libro v. capo vii. 19

to Benevento, e gagliardamente si pose a combatterla. Ivi Romoaldo figlio di Grimoaldo teneva il ducato ancor giovincello: il quale appena seppe l’arrivo dell’imperatore, inviò Sesualdo suo ajo1 al padre Grimoaldo al di là del Po, supplicandolo a venire quanto più presto potesse a soccorrere possentemente il suo figliuolo e i Beneventani, ch’egli medesimo avea nudriti. Ciò udito, il re Grimoaldo, subitamente mosse l’esercito verso Benevento in soccorso di suo figliuolo. Ma parecchi fra i Langobardi lo abbandonaron per via, e si restituirono alle proprie case dicendo, che siccome avea spogliato il palazzo, perciò se n’andava a Benevento per non più ritornare. Intanto l’esercito dell’imperatore con diverse macchine battea Benevento, mentre dall’altra parte Romoaldo coi

  1. L’originale: Nutricius. L’interprete del nostro testo riporta un'antica iscrizione, in cui è usato il detto vocabolo: MEMMIA TERTULLA NUTRICIO SVO ET MATRI BENEMERENTI POSTERISQVE SVIS ET SIBI.
    Forse qualche antiquario sfoggierà la sua erudizione per pur vedere che questa iscrizione va scritta e letta altrimenti. Ma se mi lascierà la parola Nutricius, nel restante io lo lascierò godersi della sua dottrina. Certo si è, che anco nelle istituzioni di Giustiniano lib. I. tit. VI. §. V. si trova la stessa parola: aut puedagogum, aut nutricium, aut educatorem etc.