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60 dei fatti de’ langobardi


CAPO XXXIX.

Come Cuniberto rientrò nel proprio palazzo.

Ora in un certo giorno contando Alachi alcuni soldi sopra la tavola, caddegli in terra un denaro1, che un figliuolo di Aldone ancor pargoletto raccolse, e restituì allo stesso Alachi. Al quale costui, sperando che per essere fanciulletto poco intendesse, così favellò: Molti di questi ne ha tuo padre che fra non molto, a Dio piacendo, ei mi darà. Tornato la sera il fanciullo alla casa paterna, fu interrogato dal padre suo quali parole in quel giorno dal re avesse udito. Ed egli raccontò al padre tutto quanto era accaduto, e ciò che il re avea pronunciato. Ciò inteso, Aldone grandemente s’intimorì, e rintracciato il fratello Gransone, comunicogli tutto ciò che il re malignamente avea favellato. Onde senza indugio convennero cogli amici, e con tutti quelli, ne’ quali si poteano fidare, consigliando in qual maniera potessero privare il tiranno Alachi del

  1. L’originale: tremissis: è una certa moneta, di cui si parla nelle leggi Longobarde tit. 101. paragr. 62, ed in altre leggi dei Barbari.