Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 I.pdf/14

Da Wikisource.
4 vita del colletta.

quindici mesi fece grandi opere, maggiori ne disegnò, lasciava di sè gran traccia. Per lui, la strada amenissima di Posilippo e quella magnifica del Campo di Marte crebbero delizie a Napoli. E mentre la capitale s’abbelliva, le province arricchivano. L’agricoltura e i commerci rianimati chiedevano nuove vie e nuova comodità di porti: e allora la grande strada di Calabria fu incominciata, altre aperte o tracciate; e a’ porti commerciali di tutto il regno, voleva il Colletta si provvedesse, scegliendo fra i troppi e cadenti gli emporii che meglio convenissero alla utilità generale, e questi rassicurando con opere sufficienti e durevoli, e a questi soli voltando quelle spese che prima tra molti con poco frutto si disperdevano. Aveva egli anche immaginato raccorre in una cassa comune le rendite de’ terreni pubblici, incolti per la maggior parte, o sommersi, e fatto e presentato al re plaudente, disegno vastissimo per i successivi buonificamenti, la distribuzione delle spese, la varia opportunità delle opere, la scelta de’ luoghi dove la nuova popolazione si agglomerasse, e i nomi persino dei villaggi e delle città che sorgerebbero, tolti, a onore di Gioacchino, da quei delle sue vittorie. Il grande pensiero cadde, perchè le guerre infelici lo impedirono, e poi la pace di tanti anni non valse a rieccitarlo. Ora, benchè i tempi torbidi, ma pieni di maggior vita e speranze, quel divisamento stesso, in quanto a’ parti, è riassunto, e dal governo di Napoli con bello e non imitato esempio alla discussione libera sottoposto, e le buonificazioni che allora dovevano di necessità farsi dall’erario dello stato, essere tutta cosa del principe; ora i cittadini da sè le prepararono associando per queste imprese, ed a grandi somme raccogliendo da tutto il regno i piccoli capitali, e la fiducia scambievole: progresso di civiltà che il Colletta invocava con voti caldissimi, e nell’animo sperava; che avrebbe lui vecchio rallegrato di quella maturità che i tempi serbavano a’ suoi concetti.

Nel 1813, passò dalla direzione de’ ponti e strade a quella