Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/112

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raffigurante una testa di leone, che completa adunque la struttura decorativa della porta. Questi fatti mostrano un coordinamento fra le linee decorative della basilica e quelle della porta e quindi comprovano ancor più l'originaria esecuzione di questa.

La chiesa è sorta tutt'intera secondo un unico disegno ed in modo continuo, giacchè gli accurati rilievi e scandagli, che due anni di restauri mi permisero d'eseguire intensivamente, non palesano alcuna costruzione anteriore, nè alcun pentimento, nè alcun indizio di sospensione. I capitelli della porta rievocano le antiche forme della decorazione pisana, quando questa ben poco differiva dai nobili modelli lombardi cui s'era inspirata. Anzi più che le prime ricordano i frammenti decorativi che si conservano della romanica Chiesa di S. Celso di Milano, d'attribuirsi al nono od al decimo secolo, il che rende sempre più attendibile l'assegnazione della basilica alla prima metà del XI secolo.

L'ipotesi, espressa però in forma molto dubitiva dal Besta che la chiesa sia stata eretta ai primi del XIII secolo da un altro giudice Comita è smentita dall'iscrizione incisa in una base attica di una lesena del muro esterno: HIC REQUIESCIT GUIDO DE VADA . . . . . . . . MCLXXVI . . .

Del resto è mai conecpibile che nel XIII secolo quando le chiese vicine e molto meno importanti di Saccargia, di Sorres, di Cerigo, di Bulzi s'erigevano con forme nuove e scintillanti di ornati, di colonnine, di loggie d'intarsi in pietre dure, si costruisse il più vasto tempio dell'isola dedicato al santo protettore del giudicato e nella capitale di questo con forme rudi ed antiche?