Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/127

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Gli scrittori, che di questo tempio s'occuparono, senza tener conto degli elementi stilistici, ch'essa offre in grande copia, attribuirono al VII secolo la sua erezione. Anche una superficiale disamina dell'edificio è sufficiente a riconoscere quanto quest'assegnazione sia erronea.

Esaminando le fonti, da cui attinsero non solo gli scrittori del XVII e XVIII secolo ma anche i più recenti come il La Marmora, si riscontra subito che tutti più o meno basaronsi sopra il seguente passo del Fara: Olbia...... super cuius ruinis constructa postea fuit urbs Phausiana, seu Phausina, seu etiam Phansania, episcopali sede decorata, in qua sedit Beatus Semplicius, qui saeviente Diocletiani persequtione, anno salutis 301, a barbaro Sardiniae Praeside, pro Christi fide, lancea confossus fuit; nulloque suffecto antistite, sedes vacavit, usque ad annum 601, quo sancti Gregorii Papae iussu, Victor, episcopus creatus paganos idola colentes ad christianam fidem convertit, et sedem collocavit in templo affabre elaborato ac Divo Semplicio dicato, quod integrum ad huc cernitur, nomen Civitanensis ecclesiae habens, qua prius exempla fuit1.

In questo passo sono esposte la pia leggenda e l'origine della chiesa, ma quest'ultima non è che ma fioritura dello scrittore ad un passo della Epistola XXIX lib. III di S. Gregorio Magno colla quale questi rivolgevasi al vescovo di Cagliari, Ianuario, per dar i sacri ordini a Vittorio nella sede di Fausania, in cui da tempo era stata interrotta l'ordinazione dei vescovi: hortarmur paternitatem tuam, ut illic secundum pristinum modum ordinare festinet antistitem, talem videlicet, qui ad hoc opus moribus ac verbo existat idoneus....

  1. Fara, Chorogr., libro II.