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e da due strette lesene e sulla parte centrale è aperta una finestrina feritoia.

Nella Chiesa di S. Maria di Tratalias, più che nelle altre chiese medioevali, è degna d'attenzione e non priva d'effetto la diversità di tono e di colorazione che il paramento in pietra da taglio prese a seconda dell'esposizione. Nel fianco a destra e nella facciata, esposte rispettivamente a levante ed a ponente, abbiamo una patina dorata ed un tono caldo, mentre nel fianco a sinistra e nell'abside la colorazione è grigia ed il tono è freddo.

La Chiesa di Tratalias che devesi ritenere come il più pregevole monumento medioevale del Sulcis, dovette servire di modello agli edifici religiosi che si eressero nella diocesi sulcitana.

Una certa influenza si avverte nella Cattedrale d'Iglesias in cui l'architetto nella costruzione del rosone centrale s'inspirò a quello di Tratalias, ma l'imitazione più servile si riscontra nella Chiesa di N.a S.a del Pilar in Villamassargia.

Il nome spagnolo indicherebbe un'origine relativamente recente, se le forme architettoniche non deponessero del contrario. Infatti in origine era dedicata a S. Ranieri, il patrono di Pisa.

La facciata di ristrette dimensioni ha una semplice decorazione ad archetti circolari con rosone nel centro, che riproduce in minori dimensioni quello di S. Maria di Tratalias. La porta segue il tipo costruttivo e decorativo delle porte di questa chiesa: gli stessi fogliami ai capitelli, la stessa fascia ornata, che contorna l'arco di scarico. Mancano pur tuttavia le belle proporzioni e le squisite eleganze, che sono date da mille segreti, particolari a ciascun artista. Indubbiamente il costruttore della chiesetta di S. Ranieri volle imitare anzi copiare le porte della Cattedrale di Tratalias, ma non rilevò che in queste la fascia circolare contornante l'arco di scarico è eccentrica rispetto al contorno della lunetta, come pure non rilevò che il centro di questa è rialzato sullo spigolo superiore dell'architrave monolitico. Queste dimenticanze fecero si che le nuove forme risultassero, come sono effettivamente, tozze ed ineleganti.

Nella parte alta della facciata di S. Ranieri abbiamo incise le armi della famiglia dei conti di Donoratico, signori allora dell'Iglesiense e quindi di Villamassargia, e, lateralmente lo stemma, la croce di Pisa.