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questa d'Uta ha maggiori affinità di lince costruitive e decorative, è la parrocchiale di Tratalias, sede vescovile nel medio evo della diocesi sulcitana.

Nelle due facciate abbiamo lo stesso scomparto architettonico: due pilastri agli angoli e la porta di tipo toscano fra le due lesene. Le stesse cornici orizzontali con gli archetti, poggianti su mensoline e su pilastrini. ricorrono nei muri laterali e nelle absidi delle due chiese.

Le affinità stilistiche sono tali che, se non ci permettono d'assegnarne allo stesso architetto l'erezione, ci danno modo di ritenerle coeve ed inspirate ad identiche forme architettoniche.

Ora poichè alcune iscrizioni incise nei muri della chiesa di Tratalias ei permisero d'assegnare la costruzione alla seconda metà del XII secolo, così possiamo senza tema d'errare asserire che anche la chiesa li Uta venne fondata e costrutta verso quest'epoca o poco dopo.

Una particolarità stilistica degna d'attenzione è la mescolanza di elementi ornamentali d'arte lombarda con le linee architettoniche toscane. Quest'amalgama di forme stilistiche differenti non è raro in Sardegna e si spiega colla suddivisione del lavoro. È probabile che a disegnare ed a dirigere un edificio di una certa importanza si ricorresse ad architetti ed a capi-mastri di Toscana, che avevano già iniziato in arte quel movimento che preludiò alla rinascenza fiorentina, mentre per le particolarità decorative e costruttive s'usufruì d'artefici locali di quei nomadi scalpellini campionesi e comacini che si spinsero nelle regioni più internate della nostra isola, profondendo nuove forme ornamentali che si estesero poscia rapidamente e durarono fino al XVIII secolo, quando le altre provincie italiane non solo aveano abbandonate le forme gotiche, ma, ritenendole barbare, dalle grazie del rinascimento trascendevano alle esagerazioni barocche.

Poco lungi dalla Chiesa di S. Maria, una cinquantina d'anni or sono esisteva un'altra pregevole chiesa medioevale sotto l'invocazione di S. Tomaso. Lo schizzo, che di essa ci diede lo Spano, ed i pochi avanzi che tutt'ora ci rimangono comprovano le affinità architettoniche fra le due chiese poste nella parte del territorio d'Uta, che più è soggetta alle inondazioni. Queste furono la causa del primo crollo: l'ingordigia dei paesani che profittarono dell'abbandono in cui era tenuta la bella