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Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/276

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popolazione pisana senza una chiesa, rievocante coll'immagine della Madonnina e col nome la loro grandiosa primaziale.

Questi risultati, cui siamo pervenuti con criteri induttivi, hanno un efficace riscontro negli clementi stilistici che, quando sieno ben vagliati, raramente ingannano. Lo stile d'un'opera, scrisse un maestro di critica artistica, è il suo documento primo e più sicuro.

Esaminiamo infatti la struttura architettonica quale può desumersi dagli avanzi restituiti a luce e le forme stilistiche dei frammenti ornamentali, appartenenti alla primitiva chiesa.

L'organismo architettonico si palesa a false gallerie sovrapposte, per cui devesi l'antica chiesa comprendere fra quelle del secondo periodo, appartenenti quasi tutte al XII secolo.

I frammenti ornamentali sono più espliciti: il girale d'acanto che orna l'architrave della porta centrale, i capitellini delle colonnine sostenenti il primitivo altare ed altre parti decorative sono scolpite arcaicamente; il bassorilievo in cui è effiggiato un mostro a due corpi ed ad una sola testa per la tecnica e per il concepimento simbolico è da attribuirsi al XII secolo.

Nella lunetta della porta a sinistra della navata trasversale sono frammenti di intrecci geometrici ad intarsie e di motivi ornamentali del XII secolo che doveano appartenere all'antica chiesa.

Questi rilievi ci attestano della preesistenza della Chiesa di S. Maria alla fondazione del Castello di Cagliari non solo, ma provano ch'essa fosse in origine più ristretta e che gli stessi pisani v'apportarono in diverse epoche modificazioni ed aggiunte non lievi.

Una prima aggiunta dovette essere la costruzione della navata trasversale in cui sono le due porte tutt'ora esistenti e per cui la chiesa assunse la forma a croce latina. Originariamente la chiesa avea forma basilicale a tre navate come S. Giusta. S. Pantaleo, S. Pietro di Sorres, S. Antioco di Bisarcio, S. Maria del Regno d'Ardara e tante altre.

La non concavità della navata trasversale col corpo principale della chiesa risulta lampante solo che si considerino le forme decorative dei due bracci con quelle della facciata.

Nella navata trasversale abbiamo una decorazione ad archetti poggianti su pilastri e su mensoline, queste scolpite con arte delicata e squisita ed imitanti le forme più classiche con vera maestria decorativa. I pilastri seguono la sagomatura attica a tori, scozie e cavi, degli