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Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/291

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ricorda il Vasari « pigliando poi l'arte miglioramento per l'opera di un Guglielmo di nazione, credo io, Tedesco, furono fatti alcuni edifici di grandissima spesa e d'un poco miglior maniera, perché questo Guglielmo, secondo che si dice, l'anno 1174 insieme con Bonanno scultore fondo in in Pisa il campanile del Duomo . . . . . ».

Risulta dunque da questi documenti che Giovanni Pisano incominciò il pulpito del Duomo di Pisa nel 1302 ultimandolo nel 1310 (stile comune).

Questo pergamo surrogò un altro scolpito da Guglielmo, che Gruppo degli Apostoli nel pulpito del Duomo di Cagliari.alcuni vogliono d'Innspruck, e che nel 1174 iniziò la costruzione della torre pendente. Questo Guglielmo è ricordato ancora nei rendiconti, conservati nell'Archivio del Duomo, come maestro dell'Opera della Primaziale di Pisa: in un documento del 165, insieme con maestro Riccio, stabilisce patti cogli operai circa il salario loro e dei discepoli.

L'antico pergamo da tutti si ritenne perduto e la crítica italiana dovette contentarsi d'acquisire nelle pagine d'oro il nome di un artista, studiato e discusso come lo furono pochi, dal Vasari ai migliori dei viventi, senza conoscerne alcun'opera che desse modo d'apprezzarne il valore.

Questa conclusione ritengo di poter dimostrare fallace: estendendo le ricerche, che formarono oggetto di alcuni mici studi sulla Cattedrale di Cagliari, potei convincermi che il pulpito di Cagliari, che in base alle prime ed incomplete indagini mi parve opera di Fra Guglielmo d'Agnolo, non è altro che il pulpito di Guglielmo (d'Innspruck?) scolpito verso la seconda metà del XII secolo e nel 1310 surrogato dal celebre pergamo di Giovanni Pisano.

Esaminiamo infatti la tanto discussa iscrizione: hoc gvillermvs opus prestantior arte modernis qvatuor annorum spatio sed doni centum dectes sex mille dvobvs.

Essa, come già dicemmo, è andata perduta, ma della sua autenticità depongono molti scrittori del XVII secolo che la trascrissero quando