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quali a mio parere devono aver non lieve interesse, essendo questo di S.Maria uno dei più antichi rosoni, che siansi eseguiti nelle chiese sarde.

Ignoransi le origini e le vicende di questa chiesa: il Tola volle in essa vedere la Chiesa di S. Maria della Scala, menzionata in una bella di Gelasio II in data 1.º ottobre 1339, colla quale questo pontefice ricevette sotto la sua protezione quattro chiese che il monastero di S. Mamiliano dell'isola di Monte Cristo possedeva in Sardegna, e cioè Sancta Maria de Scala, Heliae, Sancti Gregorii et Sancti Mamiliani de Simassi.

Ritengo errata l'assegnazione del Tola, che non è del resto confortata da alcun altro elemento, giacchè nella bolla probabilmente si alluse alla Chiesa presso Osilo che tutt'ora si chiama di S. Maria della Scala e che è menzionata nelle carte medioevali come S. Maria de Ogosilo. I caratteri stilistici e' inducono ad assegnare la costruzione della facciata agli ultimi del XIII secolo, forse quando la preesistente chiesa ed il monastero vennero occupati dai benedettini.

Che la Chiesa di S. Maria di Betlemme sia stata eretta sull'area di altra chiesa, risulta da antiche memorie e dalle traccie d'iscrizioni funerarie incise con belle lettere romaniche del XIII secolo in lastre di marmo che poscia vennero adoperate per formare la soglia del portale.

Nel XV secolo la Chiesa subì nell'interno radicali trasformazioni: s'elevarono i muri laterali, si rimosse l'originario coperto e si gettarono ardite volte gotiche a crociera con cordoni sagomati intersecantisi in diversi punti. Nelle intersecazioni furono messe gemme anulari, alcune delle quali elegantemente decorate con figure sacre. Nel convento me rinvenni una, in cui è squisitamente scolpita con arte gotica una Madonna seduta in trono avendo in grembo il bambino Gesù.

Queste volte sono separate da arcate goticamente sagomate con tori, cari, scozie impostantisi su fasci di colonnine in cui sono proseguite le modanature degli archi. I capitelli sono decorati con fogliami e figure gotiche ed in uno di essi è la seguente data A. D. MCCCCLIV.

Alla Chiesa era annesso un monastero che ebbe sempre parte notevole nelle vicende religiose della città di Sassari e che ancor oggidì. malgrado le trasformazioni e manomissioni subite, si presenta interessantissimo per le molte iscrizioni incise nelle pareti e per una fonte medioevale, in cui l'acqua sgorgava da tre cannelle ornate con mascheroni di bronzo.