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ed incastrate nelle mura al di sopra dell'arco che poggia su piedritti inclinati.

Porge un valido aiuto alla determinazione della forma del Castello Pisano la veduta di Cagliari a volo d'uccello, inserita nella Cosmographia del Munster, edita a Basilea nel 1553. Questa pianta insieme ad una sommaria relazione sulle condizioni fisiche e sociali della isola è dovuta a Sigismondo Arquer, che fu il primo in Sardegna a scrivere di cose storiche e che con la vita, spenta crudelmente fra le fiamme di un rogo a Toledo, pagò il fio di aver enunziato molte e scottanti verità.

In questa pianta sono anche riprodotte le fortificazioni costrutte posteriormente al Castrum Kallaris, eretto dai Pisani, le quali ancor oggidì rendono interessante e suggestiva la nostra città.

Questi elementi ei mettono in grado di determinare l'estensione e la forma dell'antico Castello nonchè l'andamento della sua cinta.

Stabilendo per punto di partenza la torre di S. Pancrazio, i bastioni svolgevansi e svolgonsi tuttora lungo la testata di Buon Cammino e la rampa di Via Genovesi, questo tratto, ad un vertice della cinta, abbiamo una torre circolare ed altra più piccola era fra questa e la la torre di S. Pancrazio. Presso la Scuola Normale Femminile ha principio la cinta aragonese, per cui le mura pisane, che restavano interne, vennero demolite per quell'ampliamento del Castello che s'era reso necessario ai primi del XVI secolo. Pur tuttavia, tenendo conto che la Chiesa di S. Croce fu sempre anche quando era adibita a sinagoga dagli ebrei dentro le mura, e che l'architetto Gaetano Cima nella costruzione della casa Pintor rinvenne le fondazioni di una torretta circolare, si può ritenere che i bastioni pisani si svolgessero per Via Genovesi, toccando la Chiesa del Monte ed estendendosi poscia da Nord a Sud lungo le case, che presentemente prospettano al Bastione di S. Croce fino a raggiungere il tratto antico che anche ora sussiste intatto presso la Torre dell'Elefante.

Fra questa e la Torre di S. Pancrazio erano quattro o cinque torrette, in parte rettangolari ed in parte circolari, oggidì non più esistenti ad eccezione delle due attigue al baluardo di S. Pancrazio.

Dalla Torre dell'Elefante a quella eretta a difesa della porta dei Leoni le mura svolgevansi lungo il corpo dei fabbricati, posti per la Via Università e per il Vicolo S. Giuseppe.