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Gli stessi frammenti costruttivi si rinvennero negli impalcati superiori; solo negli ultimi due si aveano sette travi trasversali invece di sci.

In base a questi elementi l'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti della Sardegna ha disposto per il ripristino degli impalcati, che corrisponderanno esattamente agli antichi.

Il legno usato dal Capula nella costruzione degli impalcati fu la quercia; ciò desumesi dall'aspetto fisico delle travi rinvenute, ma per sincerarmene mi rivolsi alla nota competenza del Prof. Gibelli, insegnante di botanica dell'Università di Cagliari e scienziato valente quanto cortese, che espresse, dopo accurate ricerche, i risultati ottenuti in una dotta relazione, di cui stralcio il seguente brano: « Dall'esame stesso macro e microscopico risulta indubbiamente che detto legno appartenne ad un albero della specie Quercus robur (Famiglia delle Cupulifere). La struttura del parenchima; i raggi midollari grandi e piccoli, le trachee punteggiate e le fibre sottili non lasciano alcun dubbio a questo riguardo. Il trave a giudicare dal diametro suo e dalla pronunciatissima sclorosi dei suoi elementi deve essere stato fornito da un albero di 150 0 200 anni d'età.

Com'è noto, il Quercus robur cresce anche in Sardegna, onde nasce dubbio che i travi possono esser stati forniti dalle foreste che popolavano altre volte, meglio d'oggidì l'isola.

Noto ancora che su di un lato del campione confidatomi esisteva «una patina di resina, la quale deve esser stata, a disegno, applicata esternamente per la conservazione delle testate nel muro sotto forma di bitume e d'altro indumento. Con tutta probabilità è successo che coll'andare del tempo si è conservata la parte cellulodica del bitume stesso, ed è rimasta sala la parte resinosa ».

Il chiarissimo Prof. Gibelli esprime la possibilità che le travi della torre dell' Elefante sieno state tagliate dalle foreste esistenti in Sardegna. Dissento in ciò dall'egregio insegnante che fondo il suo parere sulla credenza, formatasi non si sa come, che nella nostra isola fossero foreste di ginepro e di quercie capaci di fornire grosse e lunghe travi.

Nell'isola furono, è vera, fino a non molto estesissime foreste di quercia ma la maggior parte di quercus ilex e raramente di quercus robur o di ginepro. Queste varietà per la natura del terreno, per i forti venti e per la mancanza di coltivazione, si presentano per lo più con-