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erede poi dei suoi titoli e del suo potere. Sulla fine del X secolo e nei primi decenni del seguente governò il giudicato di Cagliari il Torcotorio. della lapide di S. Antioco, marito a Sinispella e contemporaneo di S. Giorgio di Snelli. Con Mariano Salusio, menzionato in una carta greca di S. Vittore di Marsiglia, s'inizia la serie dei giudici precedentemente accertati dagli storici sardi.

Questi risultati confermano il lento ed amichevole distacco dalla Sardegna dalla dominazione di Oriente.

L'ultimo ricordo di un'effettiva dipendenza da Bisanzio appartiene all'anno 687 e mostra l'esarca residente in Ceuta, ancora a capo di un « Africanus exercilus » e di un exercitus de Sardinia, costituito come corpo distinto entro l'esarcato africano.

« Caduta Cartagine e Ceuta, scrive il Solmi, agli ultimi del VII secolo e mancati così gli ultimi centri dell'antico esarcato d'Africa, l'impero Greco lasciò in pieno abbandono anche l'isola, che n'era parte, separata ormai da un ampio mare, che divenne il * campo pericoloso delle imprese saracene; nè più la flotta greca varcò oltre le coste della Sicilia, dove si accentrò l'estrema punta occidentale del dominio bizantino. I duca di Cagliari restò a capo dell'exercitus Sardiniae sotto la signoria nominale dell'impero greco; si vestì forse dei pomposi titoli * delle alte magistrature bizantine, ma in realtà divenuta la soggezione vuota apparenza, resa ereditaria la carica, ogni rapporto coll'impero bizantino venne ad essere illanguidito e sui primi anni del secolo VIII la Sardegna sembra restare esclusa dall'organizzazione tematica Orientale e interamente libera da ogni dominazione di Bisanzio ».