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glielmo scolpi per la Primaziale e che in questa rimase per 150 anni, finchè Giovanni Pisano non scolpì il nuovo pergamo.

La conquista del Castello di Cagliari per opera dei Re d'Aragona diede il segnale di un nuovo reggimento politico e di nuove finalità artistiche.

Iniziaronsi nell'isola, coi monasteri di S. Domenico e di S. Francesco, quelle costruzioni che hanno del gotico e del romanico in pari tempo e che, estese nei secoli susseguenti, costituiscono uno stridente contrasto collo svolgimento architettonico delle altre regioni italiane. Esse rappresentano un regresso nell'evoluzione artistica, giacchè per lo più sorsero quando nelle altre regioni italiane colla rinascita delle forme classiche s'iniziava quel glorioso periodo che diede origine alle più sublimi manifestazioni d'arte e di pensiero. Pur tuttavia per noi furono l'ultimo canto sciolto nella nostra terra alla sublime potenza del bello; dopo di esse l'arte della sesta tu alla mercè di quelle corporazioni monastiche che, moltiplicatesi con incredibile rapidità, soffocarono ogni aspirazione intellettuale, ogni tentativo di rinnovamento artistico.

La rassegna, alla quale mi accinsi con trepidanza e che portai a termine attraverso mille difficoltà derivanti da condizioni locali e da mancanza di precedenti, permette definire il vero carattere dei nostri monumenti. Essi non s'impongono nè per mole, nè per ricchezza, e certo non sono paragonabili ai superbi capolavori di Roma e di Siena gentile, nè ai bruni e severi palazzi di Firenze, nè alle loggie così poetiche di Venezia o di Vicenza; ciò malgrado hanno eleganze squisite e leggiadre, per cui molte delle costruzioni del XII e XIII assurgono a vere e pregevoli opere di grande valore artistico. Di più, per quel fascino derivante dalle cose poco conosciute, hanno quanto manca ai più celebrati monumenti, le attrattive, cioè, di virginea freschezza ed i suggestivi turbamenti dell'ignoto.

Per le delicate tempre d'artisti, sognanti nuove visioni e forme d'arte non contaminate da troppe lodi e da troppi sguardi, la Sardegna è terra ideale, giacchè la disamina da noi fatta non è che un pallido riflesso del suo svolgimento artistico che nella pittura, nell'oreficeria, e nelle arti tessili attende ancora i geniali illustratori.

In poche regioni, come in Sardegna. la ricerca di nuove sensazioni è in così largha misura ricompensata dei disagi, cui si va incontro. Le ricerche artistiche nell'isola nostra, attraverso un paesaggio rude e pri-