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a Dio la loro potenza ed il loro dominio e che i benedittini, i camaldolesi costruivano per intensificare ed idealizzare la loro azione terrena, chiamaronsi artefici toscani, che svolsero con forme rinnovate ed ingentilite l'arte che, germogliata nei piani lombardi, fiori nelle terre di Provenza, inondate di luce e di poesia.

Lo stile romanico si diffuse con forme rinnovate per le belle città italiane e ne furono alfieri quelle corporazioni o maestranze di costruttori e di scalpellini, che tanta parte ebbero nelle vicende artistiche d'Italia e di Francia. I maestri comacini, antelami e campionesi giravano per le belle contrade italiane, erigendo le cattedrali ed i monasteri più insigni. E quest'opera dei maestri dell'alta Italia a noi pervenne per il tramite degli artefici toscani, quando l'innato classicismo ne avea ingentilito le rudi forme.

Le Chiese di Pistoia, di Lucca e di Pisa furono i modelli. cui s'inspirarono in Sardegna i costruttori toscani e gli artefici locali che educaronsi alla loro scuola. Dalle Chiese di S. Andrea e di S. Bartolomeo in Pantano di Pistoia l'architetto della Chiesa di Sorres in Sardegna tolse l'ornamentazione cosmatesca ad intarsi di pietre dure e quello della Chiesa di Saccargia la decorazione degli archi con cinghiali rincorrentisi.

Le finestre della Chiesa di S. Pietro Maggiore di Pistoia richiamano le finestrine dell'antica Cattedrale di Suelli, Le stesse modanature riscontransi negli avanzi dell'antico Duomo di Cagliari e nelle Chiese di S. Alessandro di Lucca.

Il secondo ordine ed il frontone della facciata della Chiesa di Saccargia sono per la disposizione delle false arcate e delle colonnine modellati sulla parte della facciata di S. Giusto di Lucca corrispondente alla navata centrale, mentre la porta di Ardara ne richiama una delle due porte laterali.

La tomba ad arcosolio di S. Pantaleo par tolta dai sepoleri addos sati al lato di tramontana della Chiesa di S. Romano in Lucca. Che dire dei monumenti di Pisa? S. Sisto, il Santo Sepolcro, S. Matteo, S. Andrea, S. Pierino. S. Paolo, S. Caterina, S. Frediano, S. Paolo in Ripa d'Arno, tutte queste chiese alle quali le cave di Carrara e di Pietrasanta fornirono il più bel marmo ed artefici geniali la squisita eleganza delle loro concezioni, tutti questi edifici preludianti già a quello spirito innovatore, che dovea poscia in Firenze dar origine col Rinascimento ad una