Pagina:Storia della Lega Lombarda.djvu/47

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libro primo 41

piccò una terribile tenzone. Egli disse come Vicario di Cristo — Non voglio più concubine; non voglio, barattarsi le sante cose col fango; voglio liberissima la Chiesa; via Imperadori e Principi dalle papali elezioni; da Dio, e non da loro la investitura della spirituale potestà; se sia chi voglia essere Imperadore, mi venga innanzi a ricevere dalle mani mie la corona, e con la corona il giudizio de’ suoi fatti — Gregorio VII non creò il Pontificato R. ma lo mise in quel seggio che Dio e i Principi gli edificarono. Questi ambirono una corona, che venisse proprio da Dio, vollero consegrare la loro potestà di certa ragion divina: ma non la potendo immediatamente conseguire, mediatamente la chiesero e l’ebbero dal Vicario di Cristo, dal Papa. Cui dissero — Levati più alto di noi, intanto che c’imponi sul capo la benedetta corona — I Papi si alzarono, e non discesero più; perchè chi dispensa il potere secondo la ragione di Dio, secondo questa stessa ragione giudica il vizio e la virtù del potentato. Arrigo di Germania voleva far discendere da quel seggio Gregorio VII; ma questi vi si tenne forte, e si chiuse in un diritto, che la prima volta apparve in tutta la sua grandezza.

Lo strepito della famosa battaglia tra Gregorio ed Arrigo aveva desti gli animi di tutto il mondo; tutti all’erta a vedere; ed il ricambiarsi che fecero i battaglianti del mio e del tuo, fece apparir netta e splendidissima la ragione delle parti; ed avvegnachè Gregorio ed Arrigo, entrambi fuori di seggio, morissero in sembianze di vinti, tuttavolta il Sacerdozio e l’Imperio baldi e minacciosi si levarono su i loro sepolcri a più solenne contesa. Allora l’Impero, come il Pontificato R. si determinò agli occhi de’ popoli, si fabbricò anche un diritto divoratore di ogni umana e divina cosa. Dissi, ai tempi di Carlo M. e de’ suoi successori, l’idea dell’Impero essere stata quella della onnipotenza civile; dopo Gregorio VII affermerò, essere stata quella della civile e sacra onnipotenza. Fu dunque una terribile cosa questo Impero, il quale, come nella contesa col Sacerdozio, avvegnachè com-