Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/188

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predetti Schiavi commettevano la più piccola mancanza in questi loro uffizj, se essi non passavano le intere notti in silenzio, e a digiuno, se bisbigliavano tra di loro, o starnutivano, e tossivano, allora spariva la calma dall’animo dei Ghiottoni, ed i colpevoli erano per tali loro sbagli puniti colle più crudeli percosse1.

Comecchè la principal mira dei Parasiti era quella di operare direttamente contra le leggi della Natura, onde distinguersi dalla moltitudine con la pratica di ciò, che era nuovo, ed innaturale2, così essi non solo dormivano il giorno per poter straviziare tutta la notte, e non solo sconvolgevano l’ordine di ogni portata di vivande, e quello delle vivande stesse di maniera che recavasi in tavola alla fin del banchetto ciò che anticamente vi si era posto da principio, ma incominciarono ancora a bevere, e ad ubbriacarsi prima del pranzo3. Nel tempo del bagno, che usavasi avanti di andar a tavola,

    argentum ordinent, quam diligenter exoletorum suorum tunicas succingant, quam suspensi sint, quomodo aper a coco exeat quanta celeritate, signo dato, glabri, ad ministeria discurrant: quam curiose infeliccs pueruli ebriorum sputa detergeant.

  1. Senec. Ep, 47.
  2. Senec. Ep. 114. 122. et ibi Lipsium: hoc est luxuriao propositum gaudere perversis: nec tantum discedere a recto, sed quam longissime abire, deinde etiam, e contrario stare.
  3. ib.