Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/239

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Lo stesso crescere e convivere, fra miserabili Schiavi, che o venivano amati in un modo illecito, o potevansi unicamente tener a freno col continuo timore, o mediante i più duri, ed esemplari gastighi, e rispetto ai quali per conseguente era permesso di prendersi in ogni caso qualunque arbitrio, riuscir doveva estremamente dannoso alla Romana Gioventù1.

Prima di passare a far menzione dei funesti effetti del fasto dei Romani io voglio inserir qui alcuni esempj della stravagante profusione di molti Romani Imperatori, i quali cercavano di distinguersi dal comune delle persone coll’esorbitanza delle loro spese del pari che colla grandezza degli altri lor vizj, e difetti. Caligola, dice Svetonio, colla sua quasi incredibile prodigalità superò l’invenzione di tutti i dissipatori, che erano vissuti prima di lui. Egli scoperse nuove specie di bagni, di cibi, e di banchetti stomachevoli; bevve le più insigni perle disciolte nell’aceto; porse a suoi commensali pane, ed

  1. Ai tempi degli Imperatori erano pochi quei schiavi, che tratti avevano i lor natali nelle case, e nei poderi dei Grandi, venendo essi quasi tutti raccolti da lontane, e diversissime Nazioni. „ Suspecta, disse C. Cassio presso Tacito, XIV. 44. majoribus nostris fuere ingenia servorum, etiam cum in agris aut domibus iisdem nascerentur, caritatemque dominorum statim acciperent. Postquam vero nationes in familiis habemus, quibus diversi ritus, externa sacra aut nulla sunt, colloviem istam non nisi metu coercucris.