Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/54

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già coperto avevano la Pretura, destinarono di levarlo daL mondo, ad oggetto di acquistarsi col sacrifizio della sua vita la grazia di Sejano, ed il Consolato, giacche l’uno e l’altra ottener non potevansi se non col mezzo di grandi misfatti. Latinio Laziare, Porzio Catone, Petilio Rufo, e M Opsio ebbero dunque l’impudenza, e la barbarie di comunicarsi a vicenda l’orribil trama, che essi tender volevano a Sabino per trargli di bocca i più segreti sentimenti, e quindi conseguito che avessero il lor disegno accusarlo qual reo di lesa maestà. A norma di detta trama Laziare, il quale per l’innanzi non aveva che una lontana relazion con Sabino, procurò di contrarre la sua più stretta conoscenza e amicizia; cosa, che gli riuscì tanto più facile, quanto che egli intraprese con simulata schiettezza a lodare la costante fedeltà del medesimo verso la casa di Germanico, ad esaltare quest’illustre soggetto, e a far conoscere qualche compassione per Agrippina. Tali espressioni commossero a segno l’angustiato cuor di Sabino, che egli da prima abbandonossi alle lagrime, ed ai lamenti sopra il destino di Germanico e della sua Sposa, e poscia proruppe in amari rimproveri contro Sejano e Tiberio.

Quando Laziare indotto ebbe Sabino ad aprirgli confidenzialmente il suo cuore, e che questi incominciava già a fargli spontaneamente qualche visita, allora i congiurati tennero fra loro consiglio sul modo che usar dovevano, onde potere senz’esser visti, uditi, e neppur presi in