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brevemente di una spedizione allestita dal re Alfonso IV di Portogallo, nello scopo di esplorare più da vicino le isole africane già toccate da altri navigatori italiani e posta sotto gli ordini del genovese Nicoloso da Recco e del fiorentino Angiolino dei Corbizzi.

«L’anno 1341 dalla Incarnazione del Verbo, dice il Boccaccio, si ricevettero a Firenze alcune lettere di mercatanti fiorentini stabiliti in Siviglia nella Spagna Ulteriore, nelle quali si contengono le cose che andremo esponendo.

«Essi dicono adunque che, al 1° di luglio del 1341, due navi fornite dal re di Portogallo (Alfonso IV) di tutte le provvigioni necessarie ad una lunga navigazione, ed accompagnate da una piccola imbarcazione armata, colle ciurme composte di Fiorentini1, di Genovesi, di Castigliani e di altri Spagnoli, misero alla vela dalla città di Lisbona, dirigendosi verso le isole che noi chiamiamo comunemente ritrovate (quas vulgo repertas dicitur); che, favorite da buon vento, vi approdarono tutte dopo cinque giorni di navigazione; che, infine, furono di ritorno (a Lisbona) nel mese di novembre, recando quattro uomini di quelle isole, molte pelli di montone e di capra, sevo, olio di pesce, spoglie di vitelli marini, legname da tingere in rosso, simile al verzino ma diverso da questo, scorze di alberi che servono pure a tingere in rosso, ed altre cose simili.

«Il genovese Nicoloso da Becco, uno dei capitani di queste navi, riferiva che dalla città di Siviglia alle predette isole si contano circa 900 miglia, ma che dal luogo detto in oggi Capo San Vincenzo la loro distanza è assai minore. La prima delle isole esplorate, del circuito di 150 miglia, era interamente rocciosa e selvaggia, ma però abbondante di capre e di altro bestiame. Un’altra isola, alquanto maggiore della precedente, era molto popolata e bene coltivata: i suoi prodotti principali sono diverse specie di grani e di frutti, specialmente fichi buoni quanto quelli di Cesena. Molte altre isole si trovarono, distanti



  1. Una nota marginale, di mano del Boccaccio, nomina, tra i fiorentini, il capitano Angiolino dei Corbizzi.
Hugues, Storia della Geografia, II.