Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/131

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accusavano d’esagerazione le di lui relazioni intorno al potere ed alla civiltà di un impero situato all’estremità orientale della Terra abitata. Ma il tempo ed una più ampia cognizione dell’Oriente hanno dimostrato che in lui la scrupolosità fu uguale alla credulità: che non inventò una sola delle favole che qua e là si trovano nel suo Libro immortale, ma che, a somiglianza di Erodoto, raccontò con la medesima fedeltà ciò che vide egli stesso e ciò che gli veniva da altri riferito1.

Un egregio geografo italiano tratteggia assai bene e con molta finezza il viaggiatore veneziano colle seguenti parole: «Marco Polo è l’uomo del suo tempo e della sua nazione: coraggioso e prudente; pertinace e pieghevole; semplice, ma dotato d’intelligenza fina e penetrante; religioso, ma tollerante di tutte le fedi; commerciante, ma, in pari tempo, gentiluomo; insomma se gli leviamo la singolare sobrietà del dire e gli aggiungiamo un po’ di spirito faceto, ci risulta uno dei più veri e vivi rappresentanti del Veneziano, ma del Veneziano del Medio Evo, padrone del mare e del commercio di mezzo il mondo civile»2.

E intorno ai meriti insigni di Marco Polo sotto l’aspetto scientifico, il suo più illustre comentatore fa le seguenti importanti considerazioni: «Egli fu il primo viaggiatore che tracciò una via attraverso l’intera longitudine dell’Asia, nominando e descrivendo uno ad uno più regni che egli vide coi proprii occhi, i deserti di Persia, i piani fiorenti e le selvatiche gole del Badakscian, i fiumi di Cotan che trasportano le nifriti, le steppe di Mongolia, culla di quella potenza che ha minacciato di dominare tutta la Cristianità, la nuova e brillante Corte stabilitasi a Cambalu. Fu il primo viaggiatore che rivelò la Cina in tutta la sua ricchezza ed estensione, i suoi possenti fiumi, le sue smisurate città, le sue ricche manifatture, la sua densa popolazione, le inconcepibili grandi fiotto che animavano i suoi

  1. Desborough Cooley, Le scoperte marittime e continentali, 1, pag. 395.
  2. Marinelli, Venezia nella storia della geografia cartografica ed esploratrice, pag. 28.