Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/31

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parte di oriente, percorre durante il giorno la vôlta del cielo e si nasconde quindi dietro le elevazioni di ponente. Esso non entra poi nell’emisfero inferiore rispetto all’orizzonte dell’osservatore, ma sibbene, girando a settentrione, si nasconde agli sguardi degli uomini, grazie alla elevazione del lembo settentrionale. E qui vuolsi avvertire che un sistema poco diverso da quello di Cosma era già stato immaginato da S. Severiano (secolo IV). Secondo il quale, il Sole non ascende nè discende rispetto all’orizzonte, ma gira visibile da oriente ad occidente, passando per il mezzogiorno, e ritorna alla parte orientale per quella del nord. Senonchè durante quest’ultimo tragitto esso rimane invisibile per la interposizione di una specie di muraglia che la massa delle acque forma accumulandosi nelle regioni del nord.

Rimaneva però a Cosma di spiegare col suo sistema il fenomeno delle stagioni, vale a dire le differenze tra le durate dei giorni e delle notti. Per ciò egli immaginava sull’alto della parte settentrionale una immensa montagna di forma conica. Secondo che il Sole girando al nord si allontana o si avvicina a questa montagna, pare a noi, che ne siamo molto lontani, che esso si muova più vicino al vertice o più vicino alla base del cono, e quindi si nasconda per un tempo più breve nel primo caso, per un tempo più lungo nel secondo, al che corrispondono evidentemente le giornate più lunghe (estate) e le più lunghe notti (inverno).

Anche San Severiano si era occupato di questa spiegazione delle stagioni, ma otteneva il suo intento in modo alquanto diverso da quello proposto dall’Indopleuste. Il Sole ora si avvicina ora si allontana dal mezzodì. Nel primo caso esso non raggiunge la sommità del cielo, ma lo attraversa obliquamente e in allora il giorno è breve. Tramonta quindi all’estremità meridionale del ponente, e dovendo, prima di far ritorno alla parte orientale del cielo, percorrere tutto il ponente, il settentrione e il levante, è chiaro che debba impiegare, in tutto questo corso, un tempo assai più lungo, donde le lunghe notti invernali. Se poi il Sole trovasi alla sua massima distanza dal mezzodì, le cose avvengono in modo opposto, e si ha l’estate. Infine, l’equinozio avviene