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(probabilmente Almalik od Armalecco); Talas; Otrar; Samarcanda; Bochara; Serachs e Tebriz.



Capitolo V.

I viaggi di Marco Polo.


Matteo e Niccolò Polo. — Riassunto dei viaggi da Acri alla Corte di Kublai. — Soggiorno in Cina. — Ritorno in Europa.


28. Matteo e Niccolò Polo. — La storia dei viaggi della famiglia Polo si apre nell’anno 1260, in cui Niccolò e Matteo Polo, figli di Andrea di San Felice, partiti da Costantinopoli si ridussero, per affari di commercio in Crimea, donde successive avventure, delle quali Marco, figlio di Niccolò, ci informa nei primi capitoli della sua opera immortale, li portarono più al nord lungo il Volga, e di qui prima a Bochara, e per ultimo alla Corte di Kublai, signore del Cataio.

Dopo un anno di soggiorno colà, i due fratelli fecero ritorno in Europa con lettere dello stesso Kublai al Sommo Pontefice, nelle quali chiedeva che gli si inviasse un buon numero di dotti missionari per convertire il suo popolo alla Religione Cristiana. Non è tuttavia verosimile che motivi puramente religiosi avessero indotto Kublai a fare quella richiesta; più probabilmente egli desiderava l’aiuto religioso del Pontefice per ammansare ed incivilire i suoi rozzi congiunti delle steppe, aiuto ben preferibile a quello dei degenerati Cristiani d’Oriente, coi quali era famigliare, e più ancora a quello dei Lama Tibetani che eventualmente sarebbero passati sotto il suo dominio.

Nell’aprile del 1269 Matteo e Niccolò giunsero in Acri, e, poco dopo, in Venezia. Marco, nato nel 1254, aveva allora quindici anni. I due fratelli avrebbero desiderato di compiere immediatamente la missione loro affidata da Kublai, ma, per l’interregno papale di circa tre anni che succedette alla morte di Cle-