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om’ei la chiama, Geometrica predizione, mi permetterà di dire, che egli stesso sarà in gran parte cagione, ch’essa dall’esperienza medesima de’ tempi avvenire sia convinta di errore. Troppo omai sono celebri le belle scoperte, che nella Geometria, nella Fisica, nella Astronomia egli ha fatte, perché possano un giorno essere dimenticate. Né io penso perciò, che questa Geometrica predizione non debba in qualche parte avverarsi. Ma ad intendere, come debba ciò accadere, ci conviene investigar la natura e l’indole delle Scienze e delle Arti. Questa ricerca non è punto estrania al mio argomento; anzi da essa unicamente si può dedurre lo scioglimento della quistione, di cui ora trattiamo.
XXVI. Benché i nomi di Scienze e di Arti liberali si prendano talvolta promiscuamente l’uno per l’altro, nondimeno a parlar con rigore hanno tra lor notabile diversità. Scienze diconsi quelle, che hanno il vero per loro primario oggetto; Arti liberali si dicon quelle, che per loro primario oggetto hanno il bello71. Nelle prime si adopra singolarmente la ragione e la sperienza: nelle seconde l’