Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/332

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potesse legger da alcuno. Lattanzio il chiama94 l’uomo il più dotto tra’ Latini e tra’ Greci. Seneca parimenti lo dice dottissimo tra’ Romani95; e Quintiliano dopo averlo detto eruditissimo tra’ Romani così soggiugne96

Questi compose moltissimi e dottissimi libri, uom peritissimo della Latina

favella e di tutta l’antichità e delle cose Greche e delle Romane. I suoi scritti nondimeno più alle scienze che all’eloquenza son vantaggiosi. Ma niuno vi ha tra gli antichi Scrittori, che nelle lodi di Varrone siasi più ampiamente diffuso che M. Tullio. Perciocché dopo averne in più luoghi parlato con sommi encomj, così a lui stesso ragiona97

Nos in nostra urbe peregrinantes errantesque,

tamquam hospites, tui libri quasi domum deduxerunt, ut possemus aliquando, qui, & ubi essemus, agnoscere. Tu ætatem patriæ, tu descriptiones temporum, tu sacrorum jura, tu sacerdotum, tu domesticam, tu bellicam disciplinam, tu sedem regionum, locorum, tu omnium humanarum divinarumque rerum nomina, genera, officia, caussas aperuisti; plurimumque Poetis nostris omninoque latinis & literis luminis attulisti & verbis; atque ipse varium & elegans omni fere numero poema fecisti; philosophiamque multis locis inchoasti ad impellendum satis, ad edocendum parum. Delle quali ultime parole avremo di nuovo a favellar tra non molto.

XX. E che queste sì ampie lodi non siano punto esagerate, chiaramente si scorge dal gran

numero di libri d’ogni maniera, che sappiamo da lui essere stati scritti. Un passo tratto da una sua opera abbiam presso Gellio98, in cui narra di sé medesimo, che giunto all’anno settantottesimo di sua vita aveva già scritti 490 libri, ed egli continuò poscia a vivere e a scrivere, come si è detto, fin presso a novant’anni. In questi libri non v’era scienza, di cui ei non avesse trattato. La Gramatica, l’Eloquenza, la Poesia, il Teatro, la Storia, l’Antichità, la Filosofia, la Politica, l’Agricoltura, la Nautica, l’Architettura, la Religione ancora, e tutte in somma le scienze e le arti liberali furono ne’ suoi scritti illustrate da questo grand’uomo, come si può vedere dal Catalogo delle sue opere smarrite, che dal Fabricio