Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/347

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una copia. Expectamus, gli scrive egli33 , aliquid veterum librorum a te; Ciceronem de Gloria, eumdem de Vita beata, quasdam ejus oratione &c. nisi tanto thesauro solus frui vis. An fabulam narravit ille noster? Le quali ultime parole, che dal Fabricio34 non sono state avvertite, ci fan conoscere, che il Renano solo per altrui relazione sapeva di tai libri esistenti presso 180 l’amico, e che nascevagli qualche dubbio, che colui non gli avesse narrata una fola. E così convien dire, che fosse, poiché di questa copia più non si udì motto.

XIII. Non così di quella, che per testimonio di Paolo Manuzio era nella Biblioteca di

Bernardo Giustiniani; poiché da questa è venuta l’accusa contro l’Alcionio. Veggiamo prima ciò, che ne narra il Manuzio. Questi libri, egli dice35 , durarono fino all’età de’ nostri Padri. Perciocché Bernardo Giustiniani nell’Indice de’ suoi libri registra Cicerone de Gloria. Avendo questi lasciata per legato tutta la sua Biblioteca a un Monastero di Monache, questo libro cercato poscia con gran diligenza non si poté mai rinvenire. Tutti ebber per fermo, che Pietro Alcionio, a cui essendo egli lor Medico, permettevano le Monache di ricercare la loro Biblioteca, l’avesse scaltramente involato. E certo nella sua Operetta dell’Esilio alcune cose si incontrano, che sembrano non già dell’Alcionio, ma di qualche più valente Scrittore. Fin qui egli. Verso il medesimo tempo la stessa accusa fu data all’Alcionio da Paolo Giovio ne’ suoi Elogj stampati la prima volta l’anno 1546, benché ei non racconti, in qual maniera egli venisse ad ottenere l’opera di Cicerone, né affermi costantemente il fatto, ma dica solo, che ne fu gran sospetto. Il Fabricio36 e dopo lui il Conte Mazzuchelli37 citano per confermatori dello stesso letterario furto dell’Alcionio Cristoforo Longolio nelle sue lettere, il Giraldi nel libro de’ Poeti del suo tempo, e Pier Vettori nella Prefazione a’ suoi Comenti sopra la Poetica di Aristotile, oltre altri recenti, l’autorità de’ quali non giova, se non quanto è sostenuta dagli antichi. Ma quanto a’ tre mentovati autori, io ho cercati e letti i passi dal Fabricio e