Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/371

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Plinio dopo aver biasimati altamente i disordini, che in quest’arte si erano introdotti, l’incostanza de’ Medici, che ad ogni secolo cambiavan sistema, e la follia di coloro, che gli chiamavano a sì gran prezzo, Ceu vero, soggiugne, non millia gentium sine Medicis degant, nec tamen sine medicina, sicut populus Romanus ultra sexcentesimum annum. Afferma dunque Plinio, e altrove ancor il ripete3 , che per lo spazio di oltre a secento anni non vi ebbe Medici in Roma. Ma contro questo stesso passo di Plinio hanno alcuni Moderni, e singolarmente lo Spon4 , e gli Autori dell’Enciclopedia5 , mossa grave difficoltà. Si appoggiano essi a un passo di Dionigi Alicarnasseo, il quale narra6 , che l’anno 301 la pestilenza infierì in Roma per modo, che al gran numero degli infermi non bastavano i Medici. Eranvi dunque, conchiudon essi, Medici in Roma fin da quel tempo. Ma a parlare sinceramente io temo, che questo loro argomento non sia abbastanza valevole contro l’autorità di Plinio. Non v’ha chi non sappia, che gli Storici non rare volte anche i più esatti, quando singolarmente entrano al racconto di qualche memorabile avvenimento, a ciò, che vi ha di certo nella sostanza del fatto, aggiungono ancora ciò, che è semplicemente probabile. E se noi volessimo, per così dire, porre alle strette gli Storici più rinnomati, e chieder loro, su qual autorità abbian essi affermato, a cagione di esempio, che alla tal occasione tutta una Città fu in dolore e in pianto, che alla tal altra fu tutta in giubilo ed in allegrezza, essi sarebbon costretti a rispondere, che a narrare cotali cose, che al racconto aggiungono ornamento, può bastare, ch’esse siano verisimili, e quali in somiglianti occasioni si soglion vedere. Or non altrimenti io penso, che dir si possa di 194 questo luogo di Dionigi. Voleva egli descrivere la grande strage, che faceva in Roma la peste, e troppo bene cadevagli al suo intento questa espressione, che i Medici non bastavano al numero degl’Infermi. Egli usolla dunque, e pensò di dir cosa in tutto verisimile, non riflettendo (e uomo Greco, qual egli era, non è maraviglia, che non vi riflettesse), che Medici a quel tempo non erano in Roma. Ma credasi