Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/9

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persuaso, e spero, che niuno vorrà contrastarmelo, che la verità e l’esattezza sono la prima dote, che in uno Storico si richiede, e che le riflessioni e i sistemi cadono a terra, se i fatti, a cui sono appoggiati, non hanno che fondamenti o rovinosi o incerti. Perciò prima di ogni altra cosa io mi sono studiato di scoprire la verità e le circostanze de’ fatti, e ne ho poscia tratte le riflessioni, che mi son sembrate opportune. E io ardisco di lusingarmi, che se alcuno, spogliando la mia Storia delle Cronologiche discussioni, e delle minute ricerche, nelle quali ho creduto che mi obbligasse a trattenermi più volte l’essere io il primo a rischiarare un sì ampio argomento, ne traesse solo la sostanza de’ fatti, e le conseguenze, che ne ho dedotte, e le generali considerazioni sullo stato della Letteratura, che quà e là ho sparse in più luoghi, verrebbe forse a formare quel filosofico quadro, che ad alcuni sembra mancare a quest’Opera. Ma checchè sia di ciò, io non mi arresterò a provar lungamente, che il metodo da me seguito sia il migliore. Io mi compiaccio di vederlo