Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. I).djvu/18

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8 ai lettori

libera e indipendente dal governo sotto il quale egli dettava l’opera sua.

Le due prime qualità aggiungon quella fede alle sue asserzioni, di che uno storico ha grande bisogno; l’altra deve dare certezza a’ suoi lettori che la penna di mio padre non era possibile fosse venduta ad alcun partito; e questo per uno storico è il più desiderabile d’ogni pregio.

Ciò premesso, credo che forse non sarà discaro a chi legge sapere qualche cosa intorno la vita dello scrittore della Storia che imprendo a pubblicare, nel che fare voglio esser breve, poichè chi fosse vago conoscerne di più può consultare le Memorie sopra menzionate del Monti.

Nacque Giuseppe Spada in Roma il 21 luglio 1796, e, fatti lodevolmente i suoi primi studî, l’anno 1811 entrò nel banco dei Torlonia, ove e per la bontà della sua indole, e per la volontà grandissima di faticare, e pel desiderio, che aveva ardentissimo, di vincere, per modi onesti, i suoi compagni, procacciossi subito la benevolenza del duca Giovanni Torlonia.

Avuto agio il principe Alessandro, figlio del duca, di estimare l’ingegno e la integrità di mio padre, prima lo elesse ad uno dei procuratori della sua rinomata Casa, incarico molto geloso, e poscia nel 1863 a lui e ad altri cedette generosamente il suo banco.

In questi offici, nè quali durò fino al termine di sua vita, egli ebbe opportunità di far conoscere le belle doti dell’animo e della mente così a’ suoi concittadini, come a’ forestieri che da ogni parte venivan diretti e raccomandati a quella Casa, ed a’ quali lo rendeva oltremodo gradito la conoscenza perfetta delle lingue moderne. In essi è ancor fresca la memoria del suo parlar facile, simpatico, affettuoso, e della cura che si prendeva di render loro più bello e piacevole il soggiornare in questa nostra città.