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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. I).djvu/222

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quale godeva fama di scrittore erudito. Invitò inoltre l’Orioli molti chiari letterati italiani a secondarlo, associandosi come collaboratori al detto giornale. Lo promisero in iscritto, ma in fatto non attenner la loro promessa, trattenuti forse dallo essere venuto in voce il professore anzidetto, se non di retrogrado, per lo meno di liberale troppo moderato.

Difatti uscito appena il programma della Bilancia il 29 aprile 1847, eccitò tali clamori per parte dei progressisti, che non si fece per molti giorni se non che gridare la croce addosso al prenominato professore, qualificandolo perfino di liberale rinnegato, o sacco rivoltato. Nè a ciò soltanto si attennero, ma incominciarono a pubblicar de’ foglietti, uno dei quali intitolato la Controbilancia, e l’altro la Controbilancia numero 1, ed in fine uno diretto ai componenti il triumvirato della Bilancia.1

Queste manifestazioni ostili pertanto spiegano il silenzio degl’italiani scrittori. Essi per altro così operando, non detter buon saggio del loro coraggio civile.

Era l’Orioli venuto in uggia ai liberali, ad onta della sua dottrina, per quel suo linguaggio che sentiva troppo di sentenzioso e cattedratico, e sopra tutto per il sospetto che appunto in grazia degli anni e della dottrina alzar volesse cattedra di dottrine avversatrici il movimento di allora.

Rincrebbe inoltre la difesa che assunse della legge sulla stampa del 15 marzo. Infine guai quando incominciasi a gridare al lupo. Bastò tutto questo perchè il suo periodico fosse considerato come un giornale codino. Da ciò il ritegno in molti dall’associarvisi, e in molti altri perfin dal parlarne. E così molte volte l’opinione di alcuni querula, mordace, petulante, e chiassosa non guida già, ma tiranneggia la società umana.

Volemmo dare questi cenni sul giornale la Bilancia

  1. Vedi i detti foglietti nel vol. II, Documenti n. 34, 36, 38, 38 A.