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Saiani, ai Ciceruacchio, di operar la pacificazione, acquistando così sempre più e la stima e l’influenza.

2.° Eccitando così universalmente il desiderio della guardia cittadina, come unico espediente a ripristinare pel presente, o mantener pel futuro, l’ordine e la concordia pubblica. E così in fatti dicevasi.

Il sospetto che si fosse fatta nascere ad arte la guerra fra popolani per poi far la pace, si avverò pochi giorni dopo, perchè il 4 di luglio davasi a torre di Quinto un popolare banchetto da Ciceruacchio, ove recitaron discorsi il Guerrini, e il Zauli-Saiani, e nel giorno seguente usciva il decreto per la istituzione della guardia civica, di cui terremo discorso in principio del seguente capitolo.1

Vedranno in seguito delle prenarrate cose i nostri lettori come, appagate le brame degli uomini della rivoluzione, andasse quinci innanzi tutto a seconda dei lor desideri, meno che la fiducia del Santo Padre in essi, la quale andava tutto giorno scemando.

Quest’epoca di cui trattiamo ci ha presentato le più gravi difficoltà per chiarirne la storia, e non fu se non in grazia dell’ampiezza dei materiali in nostro potere, che riuscimmo di strigarne e svolgerne gli avvenimenti alla meglio che ci fu possibile.

Intanto volendo proseguire per ordine di tempi la narrazione delle cose occorse, dovrem ripiegarci di qualche giorno indietro, fino al 24 di giugno, nel qual giorno sacro a san Giovanni Battista vi fu un banchetto di circa ottanta persone, composto di tutti i soci della società artistica italiana, e quindi il giorno seguente si decretò l’affratellamento della medesima società col circolo romano.2 E il giorno 26 emettevasi una istruzione circolare sulla organizzazione dei tribunali.3

Il giorno 27 il Santo Padre recossi alla chiesa di san-

  1. Vedi la Pallade, n. 13; Doc. n. 19. vol. II; Miscellanee, vol. XIII, n. 18.
  2. Vedi l’Italico, n. 20, del 30 giugno 1847.
  3. Vedi il vol. I, Motu-propri ec. n. 14.