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gusto nelle caricature, tenne il primato, e superò ben anco l’Arlecchino di Napoli.

Questi furono i giornali, che per la quasi totalità ci dette la rivoluzione, ma ne avemmo pure alcuni nel senso conservatore, e di questi ora parleremo.

Le Capitole, per esempio, e la Correspondance de Rome erano di questo numero, e venivan compilati da alouni legittimisti francesi, ed in lingua francese pubblìcavansi.

Il Costituzionale romano, del march. de Malherbe francese.

L’Educatore in-4 dell’abate Domenico Zanelli parmigiano.

Il Labaro scritto da alcuni ecclesiastici (quegli stessi del Casino), che in sui primi parlando ancor essi di libertà e d’indipendenza eran venuti in grazia dei liberali; ma che poi, assunto un linguaggio più mite e conservatore, si attirarono il loro odio e le loro rampogne. Il loro giornale allora per dileggio chiamavasi il Don Labaro. Nel 1848 ebbe molta celebrità. Il suo formato era in foglio, ed era succeduto al Viminale, ch’era un periodico in-4 compilato da una società di Romani, e che conservossi estraneo alla politica.

Il Giornale Romano si disse essere il giornale che riceveva la inspirazione dal palazzo pontificio, poichè venne introdotto appunto per riportare con fedeltà ed esattezza i discorsi, le risposte, e gli atti tutti del Santo Padre. Era in foglio, e ne fu confidata la direzione ad Antonio Tosi, già autore della Rivista. Visse dall’8 luglio al 21 novembre 1848.

Questi giornali però che rappresentavano presso a poco la stampa conservatrice, chi li leggeva? Quei soli che per la stabilità dei lori principi avevano meno bisogno di leggerli. Egli è un fatto che o per correre appresso alh moda che seguiva i vessilli del progresso, o per timore di accattare la voce di oscurantista, quasi tutti si trattenevano dal leggerli.

Ma vi è di più. Senza parlare dei saloni, ove tu trovavi il Contemporaneo, l’Epoca, e gli altri giornali della