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Venezia. 6. L’Italia nuova.
» 7. Il Libero italiano.
» 8. Asmodeo, Diavolo zoppo.
» 9. Lega italiana dei Popoli.
» 10. Lega italiana.

        Quantunque per noi non si pretenda di aver posto sott’occhio tutti i giornali che pubblicavansi nelle principali città d’Italia, pure confrontati quelli che circolarono in Roma con quei ch’ebber corso in altre città, ci sembra potere stabilire che Roma le superò tutte in fatto di sviluppo di vita pubblica, ma per opera bensì d’individui a Roma estranei.

Se si consideri adunque che Roma aveva nel tempo stesso un settanta o ottanta giornali, che tutti leggevano avidamente, una dozzina o quindicina di casini o circoli sempre in attività, ed una dozzina di quartieri civici aperti pei quattordici rioni di Roma, ove tutto giorno mantenevasi coi discorsi e cogli scritti il fuoco della rivoluzione: se si rifletta alla quantità delle dimostrazioni in piazza, dei banchetti che si dettero all’aperto ed a porte chiuse, ed alle processioni funebri numerosissime ch’ebber luogo nei primi due anni, e che formarono una delle occupazioni principali della città di Roma: se in fine si ponga mente che vi furono elezioni per le cariche nei circoli, elezioni per l’ufficialità della civica, elezioni pei deputati nel 1848, elezioni per la Costituente e pel nuovo municipio nel 1849, sarà forza il convenire che la città ch’era dianzi la più tranquilla del mondo, erasi trasformata in una vera torre di Babele.

Queste nuove occupazioni dei cittadini, questo movimento insolito che invadeva tutte le classi, fece sì che gli uffici pubblici privati, le segreterie, gli studi legali ed i negozi commerciali trovaronsi in un arretrato di scritture sempre crescente, perchè o per un motivo o per l’altro, in tanta distrazione e commovimento di vita pub-