Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. I).djvu/384

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niti di fari accese. Non inanearon por via le solite grida, fra le quali quelle di viva alF Italia, ed alle provincie.nota

Crediamo pregio dell’opera il riportare quelle memorabili parole del Santo Padre, che sono nell’esordio del motu-proprio, e che parvero ai più assennati un capo lavoro di verità e di sapienza.


PIUS PAPA IX.


Motu-poprio.


«Quando colla circolare 19 aprile del corrente anno rendemmo palese essere nostra sovrana volontà, scegliere e chiamare in Roma da ogni provincia dello stato pontificio varî distinti e commendevoli soggetti, fu nostro intendimento creare con essi una Consulta di stato, e donare in tale modo al governo pontificio una istituzione, la quale, se oggi sta in pregio presso altri governi e stati d’Europa, fu già gloria un tempo dei domini della Santa Sede, e gloria dovuta al genio dei romani pontefici.

» Poi tenemmo per fermo che ove i lumi e la esperienza di persone onorate dai suffragi di intere provincie ne avesser giovati, meno difficile sarebbe riuscito a Noi di por mano vigorosamente all’amministrazione pubblica, riportandola a quell’apice di floridezza, cui per ogni studio, e con decisa volontà confidiamo poterla far pervenire.

» È questo il fine che sapremo certo ottenere, quando alla derminata volontà nostra vada sempre congiunta una generale moderazione di animi, la quale attenda di raccogliere il frutto dal seme già sparso, e manifestisi mondo intiero, sia colla voce, sia collo scritto, sia col contegno, che una popolazione quando è ispirata dalla


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  1. Vedi il vol. I, Motu-proprî ec. n. 20. — Vedi il Diario di Roma del 16. — Vedi il Contemporaneo del 19. — Vedi la Pallade, n. 31.