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144 storia

Se la commissione non richiese il permesso all’autorità, fece male; se lo richiese, l’ottenne, e non ne fece parola, fece peggio; e se l’autorità poi concedette il permesso d’istallarsi, e non volle che se ne facesse menzione nell’atto, non potrebbe andare esente dal biasimo che deve incontrare tutto ciò che difetta di regolarità.

L’atto in discorso dice come segue:


Offerte volontarie per l’armamento e la partenza
dei nostri concittadini.


«La gioventù romana ha risposto degnamente ali’ invito della patria: essa s’incammina verso i confini dello stato in compagnia della milizia pontificia, nè teme le fatiche della guerra e il rischio della vita, decisa di concorrere coi fratelli italiani a liberare la madre comune dallo straniero.

»È giustizia, è santo dovere che coloro i quali restano alle loro case, e che godranno il frutto di tanto spontaneo sacrificio contribuiscano anch’essi in qualche modo al trionfo di una causa da cui dipendono i futuri destini del nostro paese: e lo faranno deponendo sull’altare della patria una parte del loro denaro per soccorrere l’erario esausto, e sovvenire alle spese straordinarie di questo movimento di truppe.

»Sulle pubbliche piazze nei luoghi indicati qui appresso, s’innalzeranno pulpiti destinati a ricevere i doni volontari dei ricchi, dei commercianti, dei nobili, dei luoghi pii, delle corporazioni religiose. Una commissione si è formata per raccogliere le somme versate, e rimetterle nelle mani di Sua Eccellenza il ministro della guerra, signor principe Aldobrandini, il cui officio sarà d’impiegarle soltanto al servizio della nuova truppa mobilizzata, e coll’obbligo di mostrarne al pubblico l’uso che ne sarà fatto.

»Si stamperanno e si affiggeranno le liste dei nomi e