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che gli Austriaci o pochi si fossero, o laceri, o stanchi e rifiniti per gli stenti e la fame.

Mentre queste cose accadevano in Roma, di molte altre parte vere, parte false, divulgavasi l’annunzio: cosicchè tutti gli animi erano in lotta coi timori e eolie speranze.

E volendo narrare più minutamente le cose che in Roma accadevano, è a sapere che il generale in capo dello stato maggiore duca di Rignano, pregava i civici che rimanevano in città a voler cedere ai mobilizzati i loro cappotti.1

Il canonico Ambrosoli, sermoneggiando in santa Maria in Trastevere, pronunziava parole ch’eran care agli amici della libertà e favorevoli agl’Israeliti.2

Il ministro sardo marchese Pareto riceveva una ovazione non di popolo ma di pochi; e fattosi al balcone per ringraziameli, annunziava il passaggio del Ticino per parte di Carlo Alberto.3

Il generai Rospigliosi con ordine del giorno del 28 invitava la civica a prender parte ad una suddivisione di artiglieria civica.mobilizzata.4

E il giorno 29 graziava il Santo Padre venticinque detenuti politici in Civita Castellana, ed uno in Castel sant’Angelo, mentre dall’altra parte le deputazioni dei circoli recavansi all’avvocato Galletti ministro di polizia, affinchè allontanasse i Gesuiti: ma su ciò meglio sarà consultare il capitolo seguente.5

Chiudevansi lo stesso giorno le liste per l’annoiamento della civica mobilizzata.6

E per dire anche di ciò che accadeva all’estero, convien sapere che si conobbe il proclama di Carlo Alberto col

  1. Vedi Atti ufficiali vol. I, num. 53.
  2. Vedi il vol. XVII. num. 1 delle Miscellanee storico-politiche.
  3. Vedi l’Epoca del 28 marzo pagina 39.
  4. Vedi il vol. I. Atti ufficiali num. 54.
  5. Vedi l’Epoca del 29 pagina 43. — Vedi il Labaro di detto giorno. — Vedi la Gazzetta di Roma del 30.
  6. Vedi il vol. I, Atti ufficiali num. 55.