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non è a stupirsene, poichè si era in tempo di rivoluzione; e siccome la rivoluzione deve capovolgere le cose, qual meraviglia se quelle ch’erano spettabili e venerande si rappresentassero per ridicole o vituperevoli?

Giunti fin qui, dovremmo parlare degli avvenimenti di Napoli che in quei giorni si conobbero, non che delle conseguenze che ne derivarono. Nè potremmo tacere di altre rivoluzioni che nello stesso tempo in altre parti accadevano, è che furon tali e tante e così terribili, da mantener gli animi in uno stato di costante perturbazione.

Per non perderci in un sì intrigato labirinto, adottiamo il partito di riassumere per ordine di data le cose più notevoli occorse nel mese di maggio.

Narrammo gli avvenimenti di Roma dei primi giorni del detto mese nel precedente capitolo, fino alla installazione del ministero Mamiani.

Ora aggiungeremo che nei primi giorni di maggio si conobbe la battaglia di Somma Campagna, accaduta il 30 di aprile, la quale provocò le sòlite dimostrazioni di allegrezza in chi massimamente compiacevasi di tali faccende.1

Il 6 ebbe luogo un combattimento sotto Verona, nel quale i Piemontesi ebbero seicentocinquantanove feriti e novantotto morti.2

Il 7 giunsero in Roma i conti Gabriele e Giuseppe Mastai Ferretti, fratelli del Santo Padre. Alloggiarono per pochi giorni alla locanda Spillmann, i cui proprietari non solo ricusarono qualunque compenso, ma proibirono ai servi di prendere qualsivoglia retribuzione: gli applausi al loro arrivo non mancarono, e gridossi al solito: viva Pio IX, viva l’indipendenza italiana.3


  1. Vedi Ranalli II vol. pag. 391 e 392. — Vedi il V vol. Documenti, n. 108 e 111. — Vedi Farini II vol. pag. 74 (3.ª ediz. di Firenze).
  2. Vedi la Gazzetta di Roma del 16 maggio 1848, pag. 346 e la medesima del 17, pag. 351 e 352. — Vedi il V vol. Documenti n.j 103 e 107.
  3. Vedi la Gazzetta di Roma dell’8 maggio 1848, pag. 317. — Vedi il Labaro del detto giorno, pag. 118. — Vedi la Pallade dell’11 maggio, n. 241.