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della rivoluzione di roma 389

nella quale riponiamo la fiducia del sollecito ritorno di una tranquillità cotanto sospirata.

» Con sensi di stima distinta mi confermo
»Roma 15 giugno 1848, »Di V. S. illustrissima e reverendissima

»Servitore

»cardinal Soglia.


» Monsignore Viale-Prelà Nunzio apostolico

»presso S, M. I. R. A.

» Innspruck.»1


Il Labaro del 7 pretese di dare la spiegazione della lettera in cifra, ed altrettanto fece il Costituzionale. Il governo li lasciò dire e si tacque, perchè fin dall’8 di giugno comparve un giornale d’ordine del papa stesso, o di certo colla sua approvazione, intitolato il Giornale romano, il cui scopo si era di dare ragguaglio delle feste e cerimonie religiose, delle promozioni ed altri cambiamenti nel personale che sia alle congregazioni religiose, o altro si apparteneva, e di somministrare anzi tutto il testo esatto e veritiero delle risposte, dei discorsi o altri atti emananti dal pontefice. Di cotal guisa e sotto certi rispetti, il Giornale romano poteva considerarsi siccome il giornale officiale.

Non si fece parola veruna dal detto giornale della lettera in cifra, conservando su ciò il più stretto silenzio. E bene si operò, perchè il fatto fu una infrazione flagrante delle regole in uso fra i popoli civili. O la lettera era falsa, e commettevasi una iniquità, o era vera, e col palesarla si veniva a far conoscere ch’era stato violato il segreto postale, ciò che costituisce una iniquità anche maggiore.


  1. Vedi il vol. VI, Documenti, n. 39.