Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/399

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novamente conosca che il mezzo per conseguirla non può essere per parte nostra la guerra. Il nostro nome fu benedetto su tutta la terra per le prime parole di pace che uscirono dal nostro labbro: non potrebbe esserlo sicuramente se quelle uscissero della guerra. E fu per noi grande sorpresa quando sentimmo chiamata la considerazione del Consiglio su questo argomento in opposizione alle nostre pubbliche dichiarazioni, e nei momento nel quale abbiamo intraprese trattative di pace. L’unione fra i principi, la buona armonia fra i popoli della penisola, possono sole conseguire la felicità sospirata. Questa concordia fa sì che tutti noi dobbiamo abbracciare egualmente i principi d’Italia, perchè da questo abbraccio paterno può nascere quell’armonia che conduce al compimento dei pubblici voti.

»Il rispetto ai diritti ed alle leggi della Chiesa, e ìa persuasione dalla quale sarete per essere animati, che la grandezza specialmente di questo stato dipende dalla indipendenza del sovrano pontefice, farà sì che nelle vostre deliberazioni rispetterete sempre i limiti da noi segnati nello Statuto. In questo principalmente si palesi la gratitudine che noi vi domandiamo per le ampie istituzioni concedute.

»Nobile è il vostro proposito di occuparvi degl’interni nostri negozi; e noi vi confortiamo con tutto l’animo all’intrapresa. Il commercio e l’industria debbono essere ristorati, e principale nostro desiderio, che siamo sicuri essere anche il vostro, quello è non di aggravare, ma di sollevare i sudditi. L’ordine pubblico reclama grandi provvedimenti e ad ottenerli è indispensabile che il ministero cominci a consecrarvi i suoi pensieri e le sue cure. La pubblica amministrazione delle finanze esige grandi e solleciti provvedimenti. Dopo questi elementi vitali il governo vi proporrà per i municipi quei miglioramenti che si credono più utili e più conformi ai presenti bisogni.

»Alla Chiesa e per essa ai suoi Apostoli concedette il suo divin Fondatore il grande diritto e il debito d’insegnare.