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dell’aver prevalso le armi dei regi sopra quelle dei rivoluzionarî.1 Eccone i nomi:


Gennaro Bomba
Giuseppe Carbonelli
Felice Colantoni
Pietro Foti
Pietro Leopardi
Giovanni Nicoteros
Cesare Oliverio
Ferdinando Petruccelli
Alessandro Paone
Achille Parisi
Agostino Plutino
Antonio Plutino
Carlo Persico
Giovanni Romeo
Pietro Romeo
Stefano Romeo
Silvio Spaventa
Tommaso Solari
Aurelio Saliceti
Antonio Torricelli
Paolo Vacatello.

Tutti questi personaggi essendo stati capi o partecipanti nei comitati rivoluzionar! delle Calabrie ed essendo rimasti in Roma per vari mesi, ebbero agio di esercitarvi tutta la loro influenza, nel senso ben inteso del movimento italiano. Allora o noti si seppe o non si avvertì in città il concentramento di tanti elementi rivoluzionari, che uniti a quelli non pochi che già vi esistevano, posero la Città totalmente alla mercè di un partito, che salvo pochissime eccezioni, costava di elementi tutt’altro che romani. Ad esonerazione pertanto dei Romani abbiam creduto di farne una speciale avvertenza.


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 28 luglio 1848.