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persuadersi che le fortune degl’Italiani erano in sul tramonto.

Ma se le cose della guerra volgevano in malo in Lombardia, quelle di Roma volgevano in peggio, non essendo in tutte le classi, in tutti gli ordini, che confusione e incertezza. Poichè mentre da un lato per riparare allo scandalo che produsse l’uccisione dell’abate Ximenes facevasi celebrare una messa funebre nella chiesa di san Lorenzo in Lucina dai giornalisti il 1° di agosto,1 insultavasi lo stesso giorno da una turba di esaltati il presidente del Consiglio dei deputati avvocato Sereni mentre ritornava dalla udienza del Santo Padre. Ed eravisi recato non già per implorare grazie e favori, ma per presentare al pontefice l’indirizzo della Camera dei deputati, di cui ora faremo parola.

Il Sereni rimase siffattamente sdegnato per l’offesa fatta non tanto alla sua persona quanto al carattere che rivestiva, che senza volerne di più, partivasi da Roma.2

Rinunziava pure all’ufficio di deputato il celebre professore Orioli, uno dei più eminenti personaggi dello italico movimento.3

Ed il giorno 3 ci si annunziava pure dai giornale la Speranza la rinuncia ed il ritiro del ministro Mamiani colle seguenti parole:

«Il ministro Mamiani cessa irrevocabilmente dalle sue funzioni: egli rientra nelle sue abitudini di cittadino, di filosofo, di deputato della patria; il portafoglio passa in altre mani, finora incognite, e il programma di maggio che era la più alta manifestazione dei principi nazionali, è sospeso col mancar degl’individui che l’aveano fatto pubblico e solenne.4


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 31 luglio 1848 pagina 592.
  2. Vedi il Costituzionale del 3 agosto pag. 61.
  3. Vedi id. del 1 e del 3, pagine 57 e 61.
  4. Vedi la Speranza n. 135, pag. 1.