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ebbero per consegna di usare prudenza ed evitare qualunque scandalo.

Si disse inoltre essere preparato per quel giorno un movimento o dimostrazione repubblicana. Il Costituzionale ed il Labaro insinuarono questi sospetti, ed un foglietto pubblicato il 10 poneva in ridicolo Don Labaro e Don Costituzionale, e sosteneva che la temuta cospirazione esisteva pur troppo, ma si era scoperta alla così detta palazzina ossia all’ospedal dei pazzi. Il Don Pirlone non si ristette, e pubblicò subito la sua caricatura contro il Costituzionale ed il Labaro.1 E così i repubblicani col mettere in ridicolo la repubblica e col distogliere dalla medesima i sospetti dell’autorità, ne favorivano il progresso, finchè poi venne nell’anno seguente a farci la sua visita.

Il dì 11 di settembre il Santo Padre tenne concistoro, nel quale creò il patriarca dei Caldei, provvide alla chiesa arcivescovile di Parigi, ed a tre vescovati. Pronunziò l’allocuzione che incomincia Cum illustris metropolitanae Parisiensis ecclesiae, ed altamente encomiò monsignore Affre arcivescovo di Parigi, morto sulle barricate di quella dominante nel giugno decorso.2

Il 15 settembre l’avvocato Zannolini venne creato delegato della città e provincia di Ancona.3

Le pratiche intavolate dal pontefice col conte Pellegrino Rossi per indurlo ad accettare la direzione del ministero se andaron fallite nel luglio decorso, essendo state riassunte, ebbero un felice successo nel settembre; e il Rossi accettato l’incarico, cercò, brigò, rinvenne gli elementi che lo coadiuvassero a tanto carico; e fatto rimpasto ministeriale, il pubblico venne avvertito dei risultati mediante un articolo inserito il 16 nella Gazzetta di Roma.


  1. Vedi il Don Pirlone, n. 9 del 12 settembre 1848.
  2. Vedi il vol. intitolato Appendice ai Motu-propri ec. n. 27.
  3. Vedi la Gazzetta di Roma del 15 settembre 1848.