Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/474

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tardarono a farlo conoscere per quell’uomo ch’egli era, e gli procurarono l’amicizia e la protezione del duca di Broglio e del ministro Guizot (il quale per verità avealo già conosciuto personalmente nella Svizzera, avendo assistito ai suoi corsi), e gli aprirono il varco alle distinzioni e agli onori.

Difatti nel 1834 venne ascritto alla cittadinanza francese, ottenendo niente meno che la grande naturalizzazione.

Nel 1835 fu creato cavaliere della legion di onore.

Nel 1836 venne fatto membro dell’accademia delle scienze morali e politiche in sostituzione del celebre Sieyès.

Nel 1838 pubblicò il suo corso di economia politica.

Nel 1840 fu creato membro del consiglio reale della istruzione pubblica.

Nel 1841 ottenne il grado di officiale della legione di onore.

E nel 1843 fu dichiarato decano della società di diritto.

Posteriormente poi, fu creato pari di Francia da Luigi Filippo che lo teneva in gran conto.

Dalla camera scientifica e cattedratica essendo entrato in quella diplomatica e politica, venne nel 1845 spedito in Roma come inviato straordinario e ministro plenipotenziario del re dei Francesi, avendogli deferito specialmente il carico di comporre la vertenza coi Gesuiti in Francia, nella quale negoziazione diè saggio di prudenza e di avvedutezza, e confermò le idee vantaggiose che sul suo conto si aveano.

Ciò gli valse il titolo è la rappresentanza di ambasciatore del re dei Francesi presso la Santa Sede. E difatti nel 1846, accaduta la morte di Gregorio XVI, si adoperò attivamente nella sua qualifica, e in nome del suo governo, in consigliare miglioramenti e riforme ai cardinali riuniti in conclave. E questa circostanza gli dà un titolo per essere considerato come uno dei primi che contribuirono in qualche modo al movimento romano, e quindi per naturale conseguenza alla italiana rivoluzione.