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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/493

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della rivoluzione di roma 487

» Condanniamo per le cause surriferite, che l’effigie delle persone summentovate e da noi ora ripetute,

» Avvocato Salvagnoli
» Marchese d’Azeglio
» Bettino Ricasoli
» Senatore Tartini e compagni,

» Siano alla presenza di noi popolo date alle fiamme, con ciò manifestando la pubblica indignazioue per la elezione di quei soggetti a membri del ministero, che a dispetto di tutte le istanze e reclami avanzati da noi fino al giorno di ieri, sono stati nominati.

» Fatto in Livorno oggi alle ore dodici meridiane, venerdì 20 ottobre 1848. .

» Il Popolo



È bene avvertire che mentre queste cose accadevano, il Montanelli era già divenuto governatore di Livorno, ed aveva proclamato la costituente.[1]

Ai moti poi di Livorno facevano eco quei di Lucca, ove i perturbatori in sulla metà di ottobre irruppero contro lo stabilimento del giornale la Riforma, e vi fecer dei guasti.[2]

Aggiungasi poi per soprassello che in Roma gli animi erano grandemente esaltati per le notizie della nuova rivoluzione scoppiata in Vienna il giorno 6, e che sulla metà di ottobre conobbesi precisamente.[3] A queste vere notizie sulle cose di Vienna si aggiungevano le false sugli avvenimenti di Milano; e già divulgavasi che il 18 fosse scoppiata una nuova rivoluzione, e se ne pubblicavano i

  1. Vedi Appendice ai Documenti, n. 23, e vedi il Contemporaneo del 12 e 24 ottobre 1848.
  2. Vedi il VII vol. Documenti, n. 17.
  3. Vedi il Contemporaneo del 17 ottobre, e vedi il VII Vol. Documenti, n. 7 e 9.