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della rivoluzione di roma 125

Il Berti Pichat fu sollecito di comunicare al popolo bolognese il dispaccio seguente:


«Provincia di Bologna.

«Notizia ufficiale.


» A compiere la notizia di questo solenne giorno iniziatore di nuova era italiana, ho il sommo contento di partecipare a questa eccellente magnanima popolazione il seguente dispaccio.

» Bologna, 29 gennaio 1849.

» Il preside

» Carlo Berti Pichat



Segue il dispaccio ossia la lettera del generale De Latour, che già abbiamo riportato di sopra.

E il detto dispaccio fu subito spedito a Roma ove appena giunto, ristampavasi e diffondevansene a migliaia le copie.1

Il procedere del generale Latour rivestì tutti i caratteri di una vergognosa defezione, e tale senz’ambagi dovrebbe chiamarsi. Ma fosse pure pusillanimità, egli è un fatto che non obbedì agli ordini del pontefice; e checchè dica il Torre per difenderlo, 2 la sua condotta produsse un senso tristissimo in tutti gli uomini onesti. A Gaeta poi ne furono sommamente costernati.

Certamente è da stupire come truppe coraggiosissime e onoratissime, quali eran le svizzere, le quali seppero splendere per valore contro il nemico nei campi di Lombardia e soprattutto a Vicenza, si facessero imporre dalle millanterie (fosser pure minaccie) dei circoli. Non furono però le soldatesche, le quali anzi ardevano di uscire dalla inazione vergognosa cui erano condannate, ed anelavano di compiere il loro dovere. Le apparenze son tutte con-

  1. Vedine una copia nei Documenti, vol. VIII, n. 47.
  2. Vedi il vol. I delle sue Memorie, ec. pag. 151 e 200.