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Consiglio dei ministri del 21 dicembre, come al supplemento al numero 265 della Gazzetta di Roma, di quel giorno.

Il 26 detto, decreto sulle giubilazioni agl’impiegati, giudici, ec.1

Detto, simile sull’interesse dei capitali, il quale, nei limiti della legge, e dalla consuetudine autorizzato, s’intendeva ammesso nel caso di mora dietro la semplice interpellazione e senza le formalità fino allora richieste.2

Il 25 gennaio la commissione provvisoria di governo eleggeva ad incaricato speciale del governo romano presso quello di Toscana l’avvocato Federico Pescantini, quello stesso che due anni prima venne discacciato dal governo pontificio.3

Il 26 detto, programma del ministro di guerra e marina Campello sull’ammissione degli officiali nella marineria romana.4

Tutte queste disposizioni governative, sul merito o sulla opportunità e giustizia delle quali non discutiamo, provano per lo meno qual fosse la solerzia non solo, ma l’energica operosità del governo e de’ suoi impiegati ai quali non potrà al certo appiccarsi la taccia di pigrizia. Solo deve rincrescerci che simili lodevoli requisiti dovessero svolgersi ed applicarsi piuttosto che nel senso della legalità e dell’ordine, in quello di sostenere la rivoluzione.

Il ministro dell’interno Armellini poi, cui sicuramente non mancava il da fare in tanto movimento legislativo, trovava pure il tempo per approvare l’8 di gennaio lo statuto organico del battaglione civico universitario,5 ed il 18 detto lo statuto fondamentale, in 20 pagine, del circolo militare dei zappatori, apponendo la sua firma sotto

  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 29, pag. 127.
  2. Vedi la detta del 29, pag. 128.
  3. Vedi la detta del 23 pag. 111.
  4. Vedi la detta del 27, pag. 121.
  5. Vedi la detta del 13, pag. 53 e 54.