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della rivoluzione di roma 151

Questo fu il bando o invito dell’arciduca Giovanni d’Austria, nel quale però è da avvertire, che il giogo che consigliavasi di scuotere era quello del Bonaparte, e non già degli altri sovrani d’Italia contro i quali non si fa parola. Al rovescio però delle armi napoleoniche, e precisamente il 10 dicembre del 1813, l’austro-britanno generale Nugent emetteva in Ravenna altro bando del tenore seguente:


«Regno d’Italia indipendente.


» Il conte Nugent, general comandante delle forze

» austro-britanne a' popoli.


» Assai già voi foste oppressi, e gemer doveste sotto un ferreo giogo: or per liberarvi son venuti in Italia gli eserciti nostri. Nasce qui dunque un novello ordine di cose, volto a rimenar tra voi, e a solidare la felicità pubblica. Incominciate intanto a gustare il frutto della vostra liberazione, per via d’alcuni benefici ordinamenti che per al presente bene a vostro uopo si fanno asseguire, e ch’ebber già intero effetto dovunque pervennero le milizie nostre liberatrici. Ma dove queste ancor non sono, appartiensi a voi, coraggiosi e bravi Italiani, il farvi via con le armi alla restaurazione della prosperità, e della patria vostra; e maggiormente che sarete voi difesi, ed aiutati per ributtare indietro chi ostinatamente a ciò si oppone. Avrete tutti a divenire una nazione indipendente. Mostratevi zelanti pel pubblico bene; e, se serberete fede a chi v’ama e favvi schermo, voi sarete felici. In brieve sarà la vostra sorte invidiata, ed ammirato lo stato vostro. Nello stesso dì che si darà fuori questo bando, si manderanno ad effetto i seguenti