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della rivoluzione di roma 251

l’ignoranza, l’amore del giuoco e della deboscia; e siccome temporibus illis la nobiltà di qualsiasi data, purchè viziosa e soperchiante, doveva ipso jure essere promossa ai primi onori, e ai gradi più lucrosi, così non reca meraviglia che a preferenza di tanti onesti uomini fossero scelti.costoro a reggitori dei quartieri di questa nostra Roma, ed onorati del titolo di presidi regionari.»

Detto indirizzo una vera diffamazione insensata a carico di persone probe ed oneste; e se lo diciamo l’è appunto perchè tutta Roma le conosceva. Ma i tempi volevan cosl. Conveniva atterrare tutti gli elementi del vecchio edificio. Quanto ai nuovi commissari però crediamo che disimpegnassero con zelo ed equità il loro ufficio, e che amministrassero imparzialmente la giustizia. In somma non sentimmo reclami a loro carico.

Intanto proseguivansi gli atti per dar di piglio ai beni ecclesiastici, e nella seduta del 22 l’assemblea emetteva il voto perchè il comitato esecutivo proponesse al più presto possibile un progetto di legge sul loro incameramento. E la proposizione con immensi applausi veniva accolta.1

Il giorno 23 ordinavasi dal ministro delle finanze Ignazio Guiccioli ai ministri delle casse pubbliche ed ai particolari la denuncia delle somme rimaste in deposito, di pertinenza delle mani morte.2

Il 26 con ordine del comitato esecutivo l’amministrazione del registro veniva dichiarata ancora amministrazione del demanio pubblico; ed in tale qualità doveva amministrare i beni ecclesiastici.3 E con altro ordinc poneva sotto la sorveglianza iminediata del ministero dei lavori pubblici i palazzi così detti apostolici.4

La occupazione di Ferrara era intanto il tormento dei repubblicani. Perciò il comitato esecutivo emetteva il giorno

  1. Vedi Monitore del 25, pag. 107.
  2. Vedi detto del 23.
  3. Vedi detto del 26. pag. 111.
  4. Vedi detto del 27, pag. 115.