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parte per abitazioni private, in parte come carceri eccezionali pei nemici della repubblica.

Egli è a sapersi però che fin da un mese prima erano stati resi accessibili quei locali privatamente a molti Romani, e coloro che v’erano stati asserivano di nulla avervi rinvenuto di ciò che mostra vasi il 1° di aprile; cosicché questo mal combinato spettacolo si risolvette in una grossolana corbellatura che volle darsi al popolo romano.

Fino allora i rivoluzionari eran riusciti assai esperti nello immaginare ed eseguire farse e scenografie per ingannare il popolo, e se n’ebber gli esempi nella famosa congiura del luglio 1847, nella stornata festa dei moccoletti la sera del 7 marzo 1848, e nella riunione della civica sulla piazza de’ santi Apostoli la sera del 19 dicembre di quello stesso anno; ma questa volta non sepper fare il loro mestiere. L’esibizione al sant’Uffizio si risolvette in un fiasco completo. Essi ebber però l’avvedutezza di non farne più parlare: e di fatti il giornalismo dopo la mala riuscita della farsa prudentemente si tacque.

A giustificazione poi della mitezza dell’Inquisizione in Roma riporteremo due sole autorità, e per prima quella del conte di Tournon insigne uomo di stato che l’imperator Napoleone I mandò in Roma col carico di prefetto. Esso dice così:

«Le funzioni di questa congregazione, sufficientemente indicate dal suo titolo, sono assai note; ma ciò che lo è meno, è la riserva che usa nelle sue decisioni, e la dolcezza attuale del suo procedere. Se.n’ebbe una prova evidente allorché le armate francesi s’impadroniron di Ro ma, poiché esse trovarono il carcere del sant’Uffizio quasi vuoto, e niuna cosa nella disposizione di questo luogo di detenzione che indicasse essere stato recentemente il teatro di scene di crudeltà. Tutto al contrario la grandezza delle sale destinate ai carcerati, la loro salubrità, la loro nettezza, eran prova di sentimenti di umanità in quelli che presiedevano a questo carcere, del quale, senza quasi